L'articolo è stato elaborato dagli studenti che frequentando il tirocinio scuola lavoro presso il Museo, nel periodo 12-23 giugno 2023, si sono cimentati, tra le varie attività proposte, anche nella elaborazione di questo lavoro.

Tirocinio Stud. 23 

Il Corpo degli alpini nasce il 15 ottobre 1872 con il Regio Decreto numero 1056, con lo scopo di proteggere i confini montani dell'Italia settentrionale. Il simbolo più importante per gli alpini e quello, che li caratterizza maggiormente, è il loro cappello. Il primo cappello, risalente al 1872, era il "Chepi" utilizzato già per l'uniforme dell'Esercito Italiano. L'attuale cappello venne invece introdotto nel 1910 e su di esso, nel fregio era raffigurata una corona su di un'aquila, che successivamente,  nel 1912 fu sostituita dal fregio attuale; sul cappello alpino sono presenti gli elementi che identificano il grado, il reggimento, e l'arma di appartenza. Il cappello è costituito da 3 parti principali: il fregio, la nappina e la penna. Per la truppa il fregio è di colore nero, mentre per ufficiali e sottofficiali dorato. Nel fregio è rappresentata un'aquila, animale scelto perchè associato a Giove re degli Dei, simbolo di forza e coraggio; nella tradizione clasica si credeva che l'aquila potesse fissare il sole non dovendo abbassare gli occhi, inoltre nell'antica Roma era simbolo delle insegne sulle legioni. L'aquila è l'unico animale solito a sfiorare le cime, prorpio per questo gli alpini, considerati gli unici a poter raggiungere le vette a piedi, la scelsero come simbolo. La consistenza robusta e duratura del cappello è conferita dal feltro di lana con il quale è realizzato. Sul lato di sinistra si trova la nappina, un dischetto di lana: in origine il suo colore distingueva i battaglioni all'interno di ciascun reggimento. Il primo battaglione era caratterizzato da una nappina bianca, il secondo da una rossa, il terzo da una verde, infine da una azzurra. Secondo alcuni, i colori rappresentano la bandiera italiana con l'aggiunta dell'azzurro di casa Savoia. Successivamente la nappina presentava numeri, colori e sigle specifiche per le diverse specialità e reparti delle truppe alpine. La nappina viene utilizzata ancora oggi per sostenere la tipica penna del cappello alpino. La penna è lunga circa dai 25 ai 30 centimetri e viene posta sul lato sinistro leggermente inclinata a ritroso. In base al militare che la porta, la colorazione e la tipologia di penna variano. Nella truppa è di corvo, quindi nero, nei sottufficiali e ufficiale è d'aquila, quindi marrone. Infine negli ufficiali superior e ufficiali generali, essa è d'oca bianca. L'uso delle penne e piume come decorazione andò di moda nel XVI secolo, in particolare dopo la scoperta di nuovi continenti e degli uccelli esotici. Quando nella metà del XVII secolo le persone smisero di usarle, i soldati invece tradizionalmente continuarono e si pensa venissero usate per far apparire i soldati più alti e maestosi. Sono inoltre simbolo di ricchezza e modernità. Gli uccelli erano ritenuti adatti a ornare le teste dei guerrieri più valorosi, così facendo si rendevano le uniformi più appariscenti, invogliando i giovani ad arruolarsi. Il cappello è perciò il simbolo riconosciuto e universalmente riconoscibile degli Alpini, esso rappresenta la loro identità, la loro storia e la loro tradizione. 

Beatrice, Sara, Sofia, Corrado