Colonna Mozza Ortigara 2.jpg

10 giugno 1917

Dopo la Strafexpedition del 1916 l'Austria non era riuscita ad a sfondare le difese italiane ed irrompere così oltre le nostre montagne, sino a raggiungere le pianure che avrebbero permesso una grande accelerazione nell’ azione di penetrazione nel sistema difensivo italiano. A seguito dell’iniziale avanzata, però, gli austriaci avevano conquistato delle posizioni dominanti, che con il tempo poi sarebbero state organizzate e ben rinforzate, andando a costituire un enorme e solidissimo sistema difensivo lungo la zona della Valsugana, del monte Ortigara, del monte Chiesa, del monte Forno sino al monte Zebio.
L'operazione offensiva italiana prevista in risposta a quella austriaca, l’operazione “K”, era inizialmente pianificata per l'autunno-inverno del 1916, ma non venne portata a termine e rimase in pianificazione; dopo un inverno rigidissimo, con la primavera riiniziarono i preparativi per quell'offensiva che poi effettivamente venne messa in atto nel giugno del 1917;
La battaglia imperversò dal 10 sino al 30 giugno e vide lo scontro di circa 400 mila uomini su un fronte ristretto; l’operazione italiana fallì ed è considerata una tragica sconfitta militare che costò solo ai battaglioni alpini più di 13.000 perdite.
Per i reduci alpini questa battaglia non è mai stata una sconfitta, per gli alpini che vi combatterono la considerano una vittoria, una vittoria sulla sofferenza che si sublima nell’estremo sacrificio fondato sul ferreo senso del Dovere nel combattere per l’Onore dell’Italia, per questo la battaglia per l’Ortigara è considerata da sempre la pagina più gloriosa della storia di noi alpini. Nel 1920 l’Associazione Nazionale Alpini pose una colonna mozza in cima all’Ortigara, su di essa si legge “Per non dimenticare“.