Alla luce del rinvenimento, in alta quota, di una BOMBA TORRETTA ILLUMINANTE

Un’escursione estiva d’alta quota, un rinvenimento inaspettato nei luoghi da dove, nell’aprile del 1916, gli eroici Alpini del Capitano Giovanni Sala, “I MASCABRONI”, compiendo un impresa memorabile, tuttora oggetto di studio in alcune accademie militari, si sono lanciati alla conquista del PASSO DELLA SENTINELLA, balcone sulla vallata di Sexten (Sesto BZ), allora Tirolo dell’Impero Austroungarico ed, allo stesso tempo, finestra sulla vallata di Padola (Comelico BL), allora Regno d’Italia.

Il reperto della grande guerra, INTATTO riapparso, è una rarissima bomba illuminante TORRETTA e ci offre l’occasione di ricordare la grandezza di questi Alpini … “PER NON DIMENTICARE”.

6Per più di 100 anni, la montagna ha custodito questa illuminante (nascosta durante la ritirata di caporetto dal bellunese nel 1917) proteggendola dal deterioramento del tempo, grazie al ghiaccio ed all’altezza (passo della sentinella 2.717 metri) permettendole, in tal modo, di giungere sino a noi in condizioni perfette …, non bastasse, altresì dotata del suo paracadute in tessuto bianco intatto (anche se macchiato dalla ruggine e dalle intemperie), delle sue corde in spago..., del suo tappo in legno, dei 2 porta bengala e, non guasta, priva dell’esplosivo, grazie ai 100 anni trascorsi sotto i sassi, pioggia, vento, neve e bufera … è defluito dai pertugi… tutelandoci così anche dai pericoli.

Sorge il dubbio che sia rimasta intatta allo scopo di poter testimoniare la speranza di quegli eroici ragazzi di non essere dimenticati.

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Ma tornando alla Torretta …, cos’era ed a cosa serviva? per chi non né ha conoscenza…, vista la rarità del reperto, và detto che l’illuminante TORRETTA ha la forma di un piccolo razzo, 15 cm in tutto, a cui vanno aggiunti i 5,5 cm del tappo in legno, cilindrico ed appuntito e che, proprio per questo, richiama alla mente un piccolo razzo.

L’involucro, in metallo, ha diametro di cm 6,5, spesso circa 1 millimetro e conteneva, al suo interno, 2 bengala, posti in contenitori di forma mezzo cilindrica, caricati a magnesio (..sembra ve ne fosse qualcuno anche caricato a fosforo) che, un paio di secondi dopo il lancio, posto in essere a mezzo di un lanciabombe (primitivo “mortaio”) si accendevano, grazie allo scoppio della piccola carica, posta alla base della Torretta (lato miccia nel disegno sottoriportato), carica innescata dalla miccia accesasi al momento dell’uscita dal lanciabombe; la bomba, spinta ad una altezza di un centinaio di metri, un paio di secondi dopo, con l’esplosione della piccola carica costringeva, il contenitore dei 2 bengala, il paracadute e le correlate corde in spago di sostegno ad uscire con violenza, accendendo i bengala che, immediatamente, illuminavano a giorno tutta l’area sottostante ed, allo stesso tempo, scendendo ora lentamente mantenevano per lunghi secondi, l’obiettivo scelto illuminato a giorno (altrimenti non visibile di notte) grazie alla luce intensa generata dal magnesio.

La conquista del passo, non fu facile, anzi fu preceduta da un lungo calvario che và rammentato per comprendere quanto fu mitico, il riuscirci.

I FATTI

24 maggio 1915 … Il Comelico, nel bellunese, sin dal primo giorno di guerra si trovo’ in prima linea, prescelto dal Comandante in Capo Generale Luigi Cadorna, come uno dei 4 punti su cui puntare per tagliare alle spalle “il saliente trentino”, qui passato alla storia come sbarramento di Sesto. L'estate del 1915 fu testimone di continui assalti suicidi italiani alle “inespugnabili” posizioni Austroungariche, assalti culminati, poi, il 26 AGOSTO 1915 nel processo di selvapiana (in valgrande, sopra padola BL) contro 67 alpini dell’eroico battaglione FENESTRELLE, quale “premio” immeritato ai sopravvissuti di conquiste IMPOSSIBILI ma riuscite quali Cima Vallona e Cresta Palombino ….non bastava, fu ordinato un altro ennesimo attacco frontale… IMPOSSIBILE al Passo della Sentinella … morto l’ultimo Ufficiale del Battaglione..., gli Alpini SMARRITI si fermarono... e fu PROCESSO, Presidente del tribunale di SELVAPIANA fu, non uno qualsiasi ma, il Generale Giacinto Ferrero, nel 1915 comandante della brigata basilicata in Comelico …responsabile dei massacri del monte roteck, del monte cavallino, di forcella dignas ecc.., uno degli ufficiali superiori piu’ fanatici ed odiati della grande guerra che….. …passò alla storia poi, come il “generale Leone”, grazie ad Emilio Lussu (nel libro un anno sull’altopiano), per la sua durezza ed ottusità quale comandante, della Brigata Sassari dislocata su Monte Zebio (asiago) nel giugno del 1916.

Per comprendere, quanto suddetto, vanno rievocate le azioni e l’eroismo degli Alpini del Fenestrelle. Già il 9 giugno 1915, con una azione straordinaria riuscirono ad impadronirsi, sia del Passo e sia della Cima Vallona, a cui seguì, nella notte del 15 giugno 1915, un'altra stupenda vittoria, quota 2354 "Cresta Palombino” … qui resistendo al freddo ed alle pallottole nemiche per giorni, all'alba del 18 giugno, disfatti dalla fatica e dal sonno si slanciarono, con tre possenti "Savoia", travolgendo il presidio nemico della vetta, Palombino e Vallona, 2 uniche vette conquistate dagli italiani, in tutta la guerra, sulla displuviale carnica, perdite: meno di 100 tra morti e feriti…...., qualche giorno di pausa e, già l’8 luglio 1915, venne ordinato Loro il primo attacco al monte cavallino, l’onore dell’assalto spettò alla 28’ ed alla 29’ compagnia del Fenestrelle con l’obiettivo d’occupare Forcella Cavallino e Pitturina …la 28’ ando’ all’assalto 2 volte … invano. La 29’ dalla Pitturina appoggiò l’attacco in tutti i modi … ma non funziono’... terminata l’azione, perdite: altri 50, tra morti e feriti.

Il 18 luglio si ripete’ l’attacco al monte cavallino, 4 ore impiegarono gli Alpini per arrivare sotto i reticolati nemici …“quel giorno i reticolati fecero strage dei nostri…” Anche il Generale Ferrero, bontà sua, scrisse i fatti “…della mezza compagnia alpina condotta da 2 arditi Ufficiali, Angiolini e Roscio, vedemmo scendere solo 1 degli Ufficiali…”

Non bastò, il 4 agosto 1915, primo attacco allo sbarramento di sesto, Burgstall, Seikofel, Roteck…, nomi passati tragicamente alla storia, gli austriaci attesero che la marea umana raggiungesse il labirinto spinato poi, d’improvviso, fecere fuoco tutti ad un tempo. Si sentirono talmente sicuri nei loro profondi ripari che, qua e là, cantavano in coro…. Una testimonianza austriaca d’allora: ”…qualunque cosa si muova, è colpita. Orribile assassinare così… a righe intere gli italiani si abbattono…”

Sempre loro, anche qui, gli alpini del Fenestrelle dovevano prendere lo …Schontalhohe 2634 metri di rocce, zona Eisenreich…,. Ci provarono …. impossibile ….Alle 20.00 rientrarono lasciando sù, ancora una volta, tanti Alpini caduti…

9 agosto 1915 il capitano Italo Cerboneschi, comandante della 6° compagnia 70° reggimento fanteria Brigata Ancona, presentò il rapporto, sull’attacco da Lui condotto per la conquista del passo della sentinella, 2 giorni prima, segnalando che, l’insuccesso dell’azione fu causato dal mancato sostegno dalla cima undici degli Alpini del sottotenente De Zolt…a CERBONESCHI, và attribuito il merito dell’idea dell’attacco al passo della sentinella aggirandolo dall’alto, d’inverno e di sorpresa, …morirà eroicamente il 15 novembre 1915 per le ferite riportate in combattimento a Oslavia.

 

Tiziano Vanin UFFICIALE DEGLI ALPINI - ANA SEZIONE VENEZIA