18 Maggio 1917
Battaglia per la conquista del Monte Vodice
Il Battaglione "Aosta", superando accanita resistenza nemica ed aspre difficoltà di terreno organizzato a difesa, ascese sanguinosamente le rupi del Vodice impadronendosi, con altro reparto, della q. 652, sulla quale con sovrumana tenacia, resistette, senza cedere un palmo di terreno, a terrificante bombardamento, a ripetuti contrattacchi, a difficoltà inenarrabili (Vodice, 18 - 21 maggio 1917). Nella battaglia della finale riscossa, rinnovando ancora una volta l'esempio di eroico valore, di spirito di sacrificio, di serena fermezza degli alpini d'Italia, consacrava alla vittoria ed alla gloria della Patria il fiore dei suoi alpini che, decimati ma non domi, intrepidamente pugnavano e cadevano al grido, rintronante fra il fragore delle armi: "Ch'a cousta l'on ch'a cousta, viva I'Aousta! " (Boll. Uff. anno 1922, disp. 68*)
La motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa al battaglione Aosta, rivela l’asprezza dei combattimenti sostenuti dai sui alpini in quei giorni durante la tremenda battaglia per la conquista di q.652. Questo il prezzo della conquista del Vodice: 4 ufficiali e 34 alpini morti, 15 ufficiali e 280 alpini feriti, 70 dispersi.
Il battaglione Aosta, inquadrato nella 53^ Divisione agli ordini del generale Gonzaga, costituiva insieme al battaglione Levanna la centrale, delle tre colonne organizzate nel dispositivo di attacco incaricato della conquista del Monte Vodice (q.652), operazione pianificata per il 18 maggio 1917. Dopo un’intensa preparazione con il fuoco della nostra artiglieria, alle ore 09.00, i battaglioni in prima schiera iniziarono il movimento. La colonna di sinistra, costituita dal 241° fanteria mosse verso la Selletta tra quota 592 e 652, ma la sua avanzata venne arrestata da un intensa azione di fuoco e fu costretta a bloccarsi a causa dei reticolati nemici. La colonna di destra: il battaglione Val Toce sebbene fosse riuscito a disarticolare le difese nemiche avanzate e avesse fatto anche dei prigionieri, non riuscì a raggiungere causa la forte resistenza nemica, il proprio obiettivo individuato con la sella di q. 503.
Al centro invece, i battaglioni Levanna ed Aosta, partiti da Casa Pastore, arrivarono rapidamente, in maniera risoluta e decisa alle pendici della vetta del Vodice. L’Aosta, da qui, si spostò in prima schiera a destra del Levanna. I due battaglioni alpini, sebbene martellati e sottoposti ad un incessante fuoco nemico, si spostarono rapidamente, raggiungendo una posizione defilata, appena sotto la linea di difesa austriaca: in quella posizione si riordinarono e riorganizzarono. L’assalto verso le posizioni austriache, sotto alla vetta, iniziò con audacia e fermezza alle ore 1300: questa azione permise la conquista delle trincee sottostanti a quota 652; alle ore 15.15, il battaglione Aosta, con un ulteriore sforzo e con un inarrestabile balzo, dopo aver infranto le ultime difese nemiche, conquistò finalmente la vetta del Monte Vodice. Nei giorni successivi continuarono, violenti, i contrattacchi nemici, ma il battaglione Aosta riuscì a contenere gli sforzi austriaci che cercavano di riconquistare le posizioni perdute.
Il Direttore