07 settembre ore 15:00 presentazione libro "Se il fuoco ci desidera" presso il Museo Nazionale Storico degli Alpini,

sarà presente l'autore Alessandro CARLINI.

  
 
Renato Del Din

"«Sente la montagna», dice di lui il comandante della Scuola militare di alpinismo. Nell’estate del 1943, Renato Del Din, nato ad Auronzo di Cadore il 15 giugno del 1922, si distingue per preparazione e istinto da scalatore, e lui stesso trova un incanto speciale lassù tra le sue Dolomiti, dove non arrivano gli echi terribili della guerra. Quando viene assegnato come sottotenente degli alpini a un battaglione della divisione Julia, il Gemona, si realizza per lui il più grande sogno della sua vita, ciò che aveva desiderato fin da bambino, quando indossava il cappello con la penna del padre Prospero, ufficiale decorato nella prima guerra mondiale.

 Nel telegramma inviato al Comando in risposta a quello che annuncia la sua nomina Renato scrive diverse righe: si dice «fiero» per la sua assegnazione e aggiunge «nei sacrifici innumerevoli e nelle glorie presenti e passate vedo una traccia luminosa che mi guiderà», per poi rendere omaggio alla «sacra bandiera» e ai «gloriosi caduti».

 Ma ben presto si trova davanti alla scelta più importante: scoccato l’armistizio, sbandato l’esercito, si tratta di decidere se seguire Mussolini tra le forze repubblichine o ribellarsi ai nazifascisti. Renato pensa a suo padre, prigioniero in India, che mai aveva voluto prestare giuramento al duce; pensa a sua madre Ines e a sua sorella Paola a Udine, mentre i tedeschi la occupano usando il pugno di ferro; pensa agli ideali risorgimentali, che lo infiammano ancora, e scrive su un foglio una poesia, che inizia così: «Se il fuoco ci desidera, il fuoco ci prenda».

 Renato quell’8 settembre sceglie la libertà, diventando insieme ad altri ufficiali degli alpini tra i primi animatori delle brigate Osoppo, cuore della Resistenza in Friuli. In sette mesi furibondi di sortite, azioni e sabotaggi, la sua formazione arriva a essere una spina nel fianco per i nazifascisti, fino alla terribile notte in cui Renato in persona guida un attacco eroico a una caserma della milizia, trovando la morte. Era il 25 aprile 1944, esattamente un anno prima della Liberazione. Renato aveva ventun anni.

 Nell’ottantesimo anniversario, Alessandro Carlini ricostruisce la breve vita di questo ufficiale degli alpini e partigiano “perfetto”, grazie agli scritti e alle lettere inedite di Renato, e ai ricordi della sorella Paola Del Din, che dopo la morte del fratello portò avanti il suo nome e la sua battaglia".

 Renato riceverà postuma la medaglia d'oro al valor militare con una motivazione che richiama quella notte del 25 aprile: «Allo scopo di fare insorgere Tolmezzo, fortemente presidiata dal nemico, con soli dodici partigiani irrompeva di notte nella città aprendosi la strada a colpi di mitra e bombe a mano».

 ALESSANDRO CARLINI (1976), giornalista e scrittore, lavora per l’Agenzia Ansa. Ha pubblicato Partigiano in camicia nera (Chiarelettere, 2017), biografia romanzata di Uber Pulga, vincitore del premio Città di Como Opera Prima e del premio Carver, e il noir di ambientazione storica Gli sciacalli (Newton Compton, 2021), proposto da Paolo Ruffilli alla selezione del premio Strega 2021. Per Utet ha pubblicato nel 2023 Nome in codice: Renata. Storia di Paola Del Din, combattente della Resistenza e agente segreto, finalista del premio Fiuggi Storia.