21 settembre 2024 ore 15:00 inaugurazione mostra fotografica "LA GUERRA E GLI ANIMALI" presso il Museo Nazionale Storico degli Alpini.
“GLI EROI SILENZIOSI DELLE GUERRE: ANIMALI E MULI”
all'inaugurazione sarà presente la curatrice Serenella Ferrari
Sabato 21 settembre alle ore 15.00 sarà inaugurata, presso la sede del Museo Nazionale Storico degli Alpini di Trento, la mostra fotografica “La guerra e gli animali. Truppe silenziose al servizio degli eserciti e i muli degli alpini attraverso 120 anni di storia”.
Allestita per la prima volta a Gorizia nel 2014, l’esposizione – dopo aver toccato diverse città italiane (fra cui Mestre, Pavia, Copertino, Udine, Voghera e Rovereto) – potrà essere visitata fino al prossimo 24 novembre nella suggestiva cornice del museo sulla cima del Doss Trento. Nel corso dell’inaugurazione verrà anche presentato il libro “Vittorio Locchi e il cane Isonzo. Storia di un’amicizia nella Grande Guerra”.
“Gli animali hanno ricoperto un ruolo fondamentale nelle strategie belliche fin dall’antichità” – spiega la curatrice Serenella Ferrari – “coinvolti, loro malgrado, nei combattimenti si ritagliarono un ruolo fondamentale anche durante la Grande Guerra: animali da lavoro, da cibo, da supporto ma anche da affezione. Gli archivi fotografici ufficiali degli eserciti sono colmi di queste testimonianze, i libri di storia per le scuole purtroppo no, ma la storia che non attesta il ruolo e l’utilizzo degli animali nei conflitti è una storia incompleta, che tace sul dolore patito dalle bestie alla pari degli uomini, creature che hanno svolto il loro dovere di soldati a tutti gli effetti”.
Circa un centinaio di foto raccontano le imprese da loro condotte e che immortalano gli addestratori di cani, le lunghe scalate sulle montagne innevate degli alpini e i loro muli, la cruda realtà dei campi di battaglia, delle ritirate disperate, della tragica quotidianità della vita in trincea con uomini e animali deperiti e sofferenti. Animali in guerra CON e PER l’uomo, dunque, trasportando armi, munizioni, equipaggiamenti ma anche per liberare le trincee dai ratti, per ritrovare e soccorrere i feriti o per far giungere ordini e comunicazioni da e per il fronte. La rassegna, poi, attraverso otto sezioni divise in venti pannelli, ripercorre il lungo cammino tracciato dai muli, fedeli e insostituibili compagni degli alpini, attraverso 120 anni di storia. Infatti non si può immaginare o parlare degli alpini senza associare l’immagine del poderoso quadrupede che ha accompagnato i soldati fin dalla nascita del Corpo.
“Resistenza, forza e tenacità sono le caratteristiche che accomunano il mulo e l’alpino” – ricorda il direttore del Museo Ten. Col. Giulio Lepore – “quest’ultimo senza il mulo sarebbe stato solo, senza il suo conducente il mulo non avrebbe potuto marciare: soldato e animale erano consapevoli di farcela solo se fossero rimasti assieme incoraggiandosi l’uno l’altro e dividendosi tutto: fatica, cibo, acqua ma anche le affettuosità”.
Soprattutto nella Grande Guerra il mulo rappresentò, nonostante l’impiego di armi sempre più sofisticate e i trasporti motorizzati, l’unico mezzo di trasporto per attraversare anche i sentieri più difficili del fronte montano. Le testimonianze dei reduci e le immagini delle tragiche campagne di Russia, Grecia e Albania, rappresentate in mostra, parlano di uomini e muli immersi fino al garrese nel fango o ricoperti di neve nelle distese ghiacciate e fanno capire come questi animali divennero per gli alpini qualcosa di più che semplici compagni per il trasporto di materiali.
I muli stremati dalla fatica, morti di fame, di freddo o sotto le pallottole del nemico, furono pianti come il miglior amico di sempre e nessuno avrebbe mai potuto descrivere e raccontare quei momenti meglio di chi li visse in prima persona: numerose testimonianze degli alpini riconsegnano alla storia e al ricordo moltissimi nomi di muli distintisi per il loro sacrificio, per la generosità e fedeltà, così come li ricordano i numerosi monumenti presenti in varie città italiane.
La mostra GRATUITA rimarrà a disposizione dei visitatori fino al 24 novembre, negli orari di visita del Museo.