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Collaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto in occasione della mostra “E noi che ne sappiamo. Riflessioni sul colonialismo italiano” dal 23 maggio 2025 al 31 agosto 2026.

 

 

Il Museo Nazionale Storico degli Alpini custodisce, tra i propri reperti, una collezione di pregevoli cimeli relativi all’impiego del Regio Esercito in terra d’Africa. I reperti, inizialmente custoditi presso l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (Is.I.A.O.), sono stati poi ceduti nel 2012 al Museo Storico della Fanteria ed acquisiti infine, nel 2019, dal Museo Nazionale Storico degli Alpini.

Considerata la loro importanza, rarità e l’alto livello di conservazione, la maggior parte di essi è stato inserito nel percorso museale, principalmente nell’area tematica dedicata all’Oltremare. Quanto non esposto è custodito nei depositi del Museo.

Tra questi pezzi, tutti di pregevole fattura, due saranno prestati temporaneamente al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, esposti, dal 23 maggio 2025 al 31 agosto 2026 in occasione della mostra “E noi che ne sappiamo. Riflessioni sul colonialismo italiano.” Si tratta di due pregevoli pezzi; in particolare di un manichino di un Ascaro libico completo di indumenti e copricapo e di un gagliardetto del VII Btg. Libico. Sono pezzi in eccellente stato di conservazione che rappresentano una pagina della storia del Regio Esercito impiegato nell’Oltremare. Il manichino, originale dell’epoca e già di per sé una rarità, rappresenta un soldato coloniale (il termine ascaro significa infatti soldato) impiegato dal Regio Esercito per la difesa della Colonia Libica, che indossa gli indumenti ed un copricapo tipico. Dipendevano dal Regio Corpo Truppe Coloniali ed erano inquadrati nei vari battaglioni coloniali, dei quali viene esposto il gagliardetto del VII Btg. Libico, uno dei numerosi di proprietà del Museo Nazionale Storico degli Alpini.