Nikolajewka.

26 gennaio 1943, una data scolpita nella memoria degli Alpini, in essa si sublima l’immagine dell’estremo sacrificio e dell’ultimo sforzo che portò alla salvezza parte di coloro che erano partiti; un’ultima battaglia, un ultimo strenuo combattimento per uscire dall’accerchiamento e poter far ritorno in Patria, a casa…

Molto è stato scritto, la storiografia è ricca di dettagli, episodi e narrazioni di quanto avvenne, noi possiamo solo ricordare con raccolto e sommesso rispetto, il sacrificio di chi non riuscì mai a tornare da quelle terre lontane, di coloro che soffrirono e combatterono tra fratelli mossi dalla speranza e dalla voglia di vivere.

“il momento culminante della mia vita non è quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita”.

Sergente Mario Rigoni Stern

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